Impianti zigomatici

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IMPIANTI ZIGOMATICI

li impianti zigomatici sono degli impianti che vengono utilizzati in caso di severe atrofie mascellari.

Quando viene scelta questa metodica di intervento?

Questa metodica chirurgica viene scelta in caso di atrofia mascellare e qualora non fosse possibile intervenire con impianti convenzionali. Spesso si sente dire “Lei non ha abbastanza osso e non si possono mettere impianti per una protesi fissa”; vero, a volte l’osso disponibile nella zona mascellare non è sufficiente per poter intervenire con degli impianti convenzionali ma questo problema viene superato grazie all’utilizzo di impianti zigomatici che, come dice il nome stesso, vengono inseriti direttamente nello zigomo.

  • Cosa sono le atrofie mascellari?
    L’atrofia è una condizione caratterizzata da una riduzione di volume del tessuto osseo, già completamente sviluppato, con conseguente insufficienza funzionale. L’atrofia viene definita fisiologica quando le strutture vanno incontro a regressione naturale; può essere di origine traumatica o patologica in caso di traumi o di patologie.
  • Sono diversi rispetto agli impianti convenzionali?
    Si, gli impianti zigomatici, sono diversi rispetto ai convenzionali. Sono degli impianti più lunghi rispetto ad un impianto convenzionale e presentano una inclinazione che può andare dagli 0° a 60°. Per potersi sottoporsi a tale intervento , bisogna prima parlare con il medico o con lo specialista il quale deve andare a valutare la situazione globale delle arcate dentarie e dei suoi tessuti( seni mascellari) prima di decidere di intervenire. Viene quindi richiesta una TAC ed un ortopantomografia che possa permettere di valutare la situazione della nostra bocca. Successivamente verrà studiato il caso e si deciderà con quale tecnica intervenire.
  • Come si svolge l’intervento?
    La durata dell’intervento di solito è di un paio d’ore. Nell’arco delle 24 ore sarà possibile avere la protesi fissa senza alcun tipo di problema. Per i primi mesi si utilizza una protesi fissa provvisoria e poi successivamente si procede con una protesi fissa defintiva.